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Sabah Ramani

Paroles des peuples racines

In un linguaggio semplice e diretto, a volte commovente, le interviste a 19 capi, rappresentanti dei numerosi popoli nativi del pianeta, offrono a noi tutti un appello accorato in difesa della natura.


I Maori accanto ai Pigmei, i Tuareg accanto ai Masai e a tanti altri “popoli radice”, da tutte le latitudini della Terra, propongono al mondo un nuovo paradigma di pensiero, che si traduce in un nuovo modo di abitarlo, in stretta connessione con la natura, attingendo alle loro tradizioni ancestrali e alla ricchezza delle loro lingue native. Sì, perché una lingua, che rischia di scomparire, come quella dei Déné, popolo del Canada nord-occidentale, è un patrimonio prezioso per l’umanità intera nella sua ricchezza semantica: ben 23 parole “solo” per rappresentare la neve!
Il libro, pubblicato alla fine del 2019 nella collana “Domaine du possible” (n.d.t. Ambito del possibile) offre la loro perorazione in difesa di Madre Terra e ben si inserisce nel solco tracciato dall’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sii” e dal Sinodo Pan-amazzonico dell’ottobre 2019 verso un’ecologia integrale. Una lettura importante per il nostro modello eco-biografico, per la riflessione ecologica, che ci riguarda tutti e ci chiama a pratiche di vita consapevoli e rispettose.
La loro voce si leva senza polemica e senza rabbia per testimoniare al mondo intero la necessità di riconnetterci a Madre Natura, non come ritorno nostalgico al passato lontano, ma come ispirazione di nuovi modelli di società più rispettosi della natura e degli uomini, nella consapevole interconnessione e interdipendenza che ci lega. Nella loro costante ricerca di armonia ecologica e sociale, infatti, si avvalgono delle nuove tecnologie, di cui riconoscono l’importanza, conoscono i meccanismi finanziari e politici, che muovono le multinazionali dell’industria mineraria e petrolifera a sfruttare forsennatamente le risorse del Pianeta. Sono uomini e donne che conoscono le vicende politiche dei paesi occidentali, che usano Internet, che viaggiano in aereo per difendere e diffondere i loro saperi tradizionali, che si mobilitano da più di vent’anni a fianco di associazioni ecologiste, gruppi di cittadini, ma anche a fianco di scienziati e intellettuali.
Sono guardiani delle loro tradizioni sapienziali e custodi per tutti noi delle nostre radici umane comuni e ci invitano, in spirito di condivisone e fratellanza, a ri-fondare e ri-pensare la nostra relazione tra esseri umani, ospiti della Terra.