“In questo percorso ho acquisito dei modelli di riferimento che mi hanno permesso di avete uno sguardo “altro” sulla vita e sulle relazioni. Attraverso lʼascolto profondo, lʼaccettazione e lʼempatia ho fatto esperienza di un nuovo modo di approcciarmi allʼaltro, affinché lʼincontro sia generativo!”

“Ho iniziato la scuola di Arkè appena andata in pensione ed è
stata la cosa più giusta che potessi fare, ho trovato un nuovo
equilibrio ed ho superato il delicato momento di passaggio tra la
la vita lavorativa attiva e la condizione di pensionata.”

“A qualcuno ho fatto questo esempio: se quando arrivi ad Arké sei un “bel bruco chiuso nel bozzolo”, pian piano inizi a rompere il bozzolo e a scoprire la meraviglia del mondo che ti circonda! Ti accorgi del paesaggio intorno che prima non vedevi...e impari a fare lunghi voli fuori da quel “gomitolo”.... Se invece quando arrivi sei una farfalla che ama volare qui trovi modo di ri-entrare in quel gomitolo/casa interiore che ti appartiene, ti custodisce e per questo va onorata al meglio.”

“È un percorso importante e trasversale a varie professioni, ma soprattutto a livello personale. Permette di acquisire più consapevolezza e conoscenza di sé. La cura nel mio lavoro di infermiera non può essere completa se non composta da cura del corpo ma anche dello spirito, raramente può esserci uno senza lʼaltro, e molto spesso quando la cura dellʼanimo è carente, anche quella del corpo ne risente.”

“La scuola Arkè è un giardino, circondato da un muretto di sassi ma con un cancello sempre aperto. Dentro ci sono piante e fiori, ognuna ha scelto il proprio posto, all'ombra o al sole. C'è una buona terra, un buon profumo e questo chiama la gente da fuori le mura ad entrare. Questo giardino raccoglie la buona vita e la espande per ognuno e soprattutto per i ragazzi che seguo.” (Vilma - educatrice)