La mediazione corporea dallo schema corporeo, all'immagine, al vissuto.
Il corpo è il luogo dell’identità della persona, parte fondante e fondamentale
Infatti l’identità dell’uomo è costituita dall’area:
- corporea/biologica,
- cognitiva/emotiva,
- sociale/relazionale
- spirituale
Il corpo ci richiama ad uno sguardo ecologico dove ogni parte fa parte di un insieme e ogni momento di un processo, in un tessuto di legami infiniti.
Dallo schema all’immagine corporea
Il termine "schema corporeo" sta a significare la rappresentazione del corpo nello spazio, è una rappresentazione più o meno cosciente che ciascuno ha del proprio corpo da fermi e in movimento, della propria posizione nello spazio e della posizione dei diversi segmenti corporei tra di loro «è una realtà di fatto» F. Doltò . Si struttura sulla base di dati esterocettivi o viscerali.
Con immagine corporea si intende il modo in cui il soggetto sperimenta e considera il proprio corpo.
La definizione di immagine corporea comunemente accettata in letteratura è quella proposta da Schilder (1950): “il quadro mentale che ci facciamo del nostro corpo, vale a dire il modo in cui il corpo appare a noi stessi".
Al di là di tutto questo vi è l’esperienza immediata dell’esistenza di una unità corporea che, se è vero che viene percepita, è d’altra parte qualcosa di più di una percezione.
L’immagine corporea è strettamente collegata con il vissuto, quale processo complesso, cognitivo ed emozionale, in cui la persona si rappresenta se stessa a partire dalle sue sensazioni e percezioni nelle sue relazioni con gli oggetti e gli altri.
Il vissuto deriva ed è la testimonianza del legame corpo-mente, è all’origine della rappresentazione di sé.
Il vissuto è allo stesso tempo il sentito, il percepito e la rappresentazione.
Esso si fonda sulla memoria emozionale, corporea e cognitiva
La mediazione corporea
La mediazione corporea permette un incontro e un dialogo profondo con il vissuto dell’altro, con l’interiorità propria e altrui.
Nella formazione Arkè la parola “mediazione” corporea si affida a diversi significati e sguardi:
Mediazione come integrazione di saperi e abilità, di approcci teorici e abilità nella pratica del contatto, integrazione di posture, partecipi alla storia e al tempo dell’altro, con attenzione e intenzionalità;
Mediazione corporea come ricerca di sintonizzazione dei vissuti emozionali: si è presenti e ospiti in una narrazione intima che il corpo offre e che chiede attesa, silenzio, comprensione perché possa dirsi anche nel frammento visibile
Mediazione come “mediante”; nella mediazione corporea il corpo si fa strumento a “servizio” di una esplorazione e narrazione, diventa risorsa relazionale nell’incontro; nello stesso tempo diventa obiettivo del proprio benessere psico-fisico;
A sottolineare che il corpo non perde il suo valore identitario e nello stesso tempo è strumento per l’altro, è una modalità comunicativa che si dispone all’ascolto, nell’attesa delle prossimità e delle emozioni. Con un atteggiamento silenzioso di parole, di aspettative e ancor più di giudizi.
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